Lui & Lei
Treno
di Kyloren
18.02.2016 |
714 |
3
"Lei si gira e si abbassa, mi sbottona e me lo tira fuori..."
La voglia sale come una vampata, il collo le orecchie la testa. Sono giovane, sto scendendo a casa; il treno è semivuoto perché è mercoledi e sono le 11 di mattina.Lei sale a Bologna, e l'avrei notata anche se lo scompartimento fosse affollato come il diretto per Calcutta. Perchè? Perché è come un sogno, per me che sono un feticista: ha la camicetta bianca infilata in una longhette nera sopra il ginocchio, calze velate e decoltè tacco 12 col dorso del piede scoperto.
Fa due passi, si guarda intorno, svogliata sceglie il posto a due passi dal mio mentre il treno si rimette in marcia. E li inizia la magia.
Quando si siede si scopre un lembo di coscia per mostrarmi l'autoreggente - mi eccito anche soltanto a ricordarlo - poi si stacca il bottone piu in cima della camicetta e si slega i capelli, neri, lunghissimi, che fa ciodolare da un lato all'altro delle spalle con un millimetrico movimento del capo. Non è bellissima, ma è sexy da morire. Ha i lineamenti mediterranei, con la coda dell'occhio noto una serie di particoli deliziosi: le braccia snelle, le cavigoie finissime; gli occhi color nocciola, il viso coperto da qualche lentiggine; un piercing nell'angolo alto dell'orecchio sinistro, le unghie smaltate e il pollice dipinto con dei fiori. Io deglutisco un boccone di saliva, prendo coraggio: la chiamo e mi presento.
Piacere. Piacere. Cosa fai? Ah rappresentante. Io studente. Vado giu a pescara, anch'io. Sposata? No, beh io nemmeno, ho 22 anni (bei tempi, cazzo!). E come mai scendi durante la settimana? Io a casa, a trovare i miri, ho appena finito gli esami di questa sessione.
La magia si avvera a mano a mano. Allungo le mani, lei mi lascia fare, lo scompartimento è vuoto. Le sposto i capelli, le sussurro in un orecchio: il bagno. Lei si alza e mi fa "raggiungimi tra 1 minuto, quello di destra". Quando arrivo la porta è aperta: mi appoggio su una parete, lei col sedere contro il mio cazzo ormai enorme, gigantesco, sta per esplodere. Le sbottono la camicia e mi esplodono ta le mani due tette enormi, non minci stanno nel palmo. Quando la mano scende il perizoma è allagato dei sui umori.
Lei si gira e si abbassa, mi sbottona e me lo tira fuori. Se lo infila in bocca e mi fa un pompino che mi spara direttamente in paradiso. Credo di esseee durato 30 secondi, un minuto al massimo!
Poi mi blocca con la mano e mi dice - esci tra 5 minuti. Mi sciacquo, mi ricompongo ed esco. Quando torno allos compartimento lei è scomparsa: niente piu borsa e giacca, niente capelli sciolti e autoreggenti. Il treno arriva a Pescara e non la vedo nemmeno scendere dal treno, anche se con lo sguardo cerco di trovarla per chiederle il numero. Volatilizzata.
Scrivo questa storia dopo anni, e mi sembra un sogno. Dovunque sia, spero che sia esattamente bella come la ricordo nei miei sogni.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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